Prima Puntata: Episodio Pilota

Segno di ricordarmi di controllare i danni mentre mi ricordo quanto può essere odioso tenere sabbia calda tra la pelle e i vestiti.

Impreco.

Mi prendo qualche secondo.

Impreco ancora.

Motore cotto al fottuto fuoco alto e esposione di contorno... al padreterno fioccano miracoli dalle maniche oggi. Saltato il motore è praticamente impossibile che non sia saltata la...

Citazione :

Comincio ad urlare per chiamare un aiuto

Un grido.

Mastico un paio di "merda" e "fanculo".

La donna e il bambino tremano e non gridano, questo implica che non sono feriti, questo implica che sono una donna e un bambino salvi, queste informazioni mi permetteranno di non guardare nessuno dei due mentre mi alzo per dare un occhio, mi permetteranno di evitare di incrociare il loro sguardo.

Mi sollevo e do un occhiata in giro e mentre lo faccio sento ancora gridare aiuto.

Il proprietario di una giacca di cattivo gusto è incastrato sotto qualcosa come si confà ad un disastro aereo che si rispetti.

Il proprietario della giacca recita la sua parte di incastrato... ed è bravo, non c'è che dire.
Il Texano sta arrivando ad aiutarlo.
Ma il grido persiste e non era il proprietario della giacca...

Mentre mi volto nella direzione opposta penso a come deve starmi guardando il bambino e la cosa mi fa stare male... Mentre penso che non avrei dovuto mettere nessuno nelle condizioni di aspettarsi questo da me, mentre penso che non dovrei far credere a nessuno che Gregory Mikal Chandler III sia in grado di fare quello che ha fatto...

Tovo il proprietario dell'urlo.

Da qui non capisco in che casino sia.

Guardo il bambino. e fallisco nel tentativo di non incrociare il suo sguardo.

Esito e mi prendo un secondo.
Mi volto di nuovo e sento ancora urlare.

Non so fare quello che sto per fare.

"Dottoressa, perfavore, si prenda cura dei due feriti".

"In fretta."

Corro verso l'urlo e mi dico che, chiunque sia, aiutarlo o seppelirlo mi costerebbe la stessa fatica.

Mi complimento per la scusa e vado a salvargli il culo.

All'inizio sembra il rumore che fanno i popcorn quando iniziano a saltellarti per tutta la cucina, a parte le scintille.. questo è ovvio.

L'esplosione mi travolge come un treno in corsa, mi da un colpo al basso ventre e mi lancia gambe all'aria. Mi mordo a sangue la lingua, e penso che dopo tutto mi è andata bene.

Cazzo, il mio marsupio.

Mi alzo a sedere, tenendo due dita in bocca per tastarmi la lingua.
Osservo.

C'è Matt, poco più in là, il dannato texano che era seduto vicino a me in aereo. Lui e quelli che sembrano 3/4 di un bue si stanno dando da fare. Fanno gli eroi.

Penso che non ci vuole molto a fare l'eroe in una situazione del genere.

A parte il fiatone e il capogiro mi sento bene.
Non credo dovrei sentirmi così in una situazione del genere. Forse sarà l'adrenalina, o qualche cazzo del genere. Ma non mi va di rischiare, almeno non ancora.

Mi alzo e mi rimetto a cercare tra i rottami.

Diario di Yassir Francois De Biran

12 Giugno 2007 7 minuti

Continuo ad urlare.
Spruzzi di sangue escono dalla mia bocca ogni volta che emette un suono.
Qualcuno (Gregory) inizia a cercare tra la folla.
Sono vivo!.
L'uomo (Gregory) dirige lo sguardo verso di me, e per un attimo immagino quanto debba essere orrendo ciò che sta osservando.
Quanto vorrei non essere io quell'immagine.
Mentre si avvicina qualcosa affiora nella mia mente:

L'aereo, file laterali, qualcuno (Gregory) è seduto al posto accanto al mio.
Alto 1,80, grosso, muscoloso e con la testa troppo piccola perchè possa entrarvi una parola così lunga come Baudelaire.
Spero che la sua memoria non sia lunga quanto lui.
Spero che non ricordi delle frasi di convenienza dette da chi non ha alcuna intenzione di intavolare una conversazione, o del sorriso accennato su quella sua battuta da playboy del nuovo millennio prima di immergermi nel mio "Così parlò Zarathustra".
Sono morto!.
Un sorriso si profila nella mia mente senza che le mie labbra si muovano.
Smetto di urlare.
Credo che questo sia ciò che si dice: "Ironia della sorte".

Una manina sta chiedendo il mio aiuto. Bianca, pallida. Ha le unghie colorate con lo smalto che usano i bimbi, sbrillucicoso, e credo persino profumato. Ha le ditina sporche: segni di pennarelli di vari colori.

"Tesoro? Ascoltami...è tutto okay...è arrivata la tua tartaruga ninja..." [dico alla bimba]

Mi guardo intorno in cerca di aiuto.

Perché cazzo portano i bambini sui voli di linea? dovrebbero chiuderli nelle cuccette, come per i barboncini. Spisciano ovunque, fanno rumore e saltellano dappertutto: dove sarebbe la differenza con una cagnetta?

"che ti tirerà FUORI..." urlo, più per farmi sentire da chi mi sta intorno che da lei.

Citazione :

Mi alzo e mi rimetto a cercare tra i rottami.

Geronimo forse fa al caso mio.

(Rivolto a Mandawuy urlo:)

"Ehi!" figurati se mi vede subito... "Ehi, dico a te, James Brown!"

Puntello gli stivali nella sabbia. Spero tanto che l'aborigeno non voglia farmi fare l'eroe da solo. Anche perché gli eroi non hanno ernie grosse come il Connecticut, né emorroidi grosse come la Falda di Sant'Andrea.

"Ehi! Li cerchi dopo i bonghetti, amico...c'è una bambina qui sottooouff....vieni subito...arghhhh....vieni subito qui a darmi una mano, Cristo SANTO o giuro che dopo vengo a spaccarti la FACCIA!"

Sta scivolandomi. Sto perdendo la presa. Matt, stai perdendo il controllo, crollerà tutto. Me lo ripeteva sempre la mia seconda ex-moglie. La storia della mia vita.Ma se sono sopravvissuto a lei, posso reggere questa ferraglia fino al prossimo Super Bowl.

"Cazzo che botta!" Penso sollevando la testa dopo la caduta.

Solo quando mi rialzo mi accorgo dell'esplosione.


Lontano vedo la donna che in aereo sedeva accanto a me. (Agda)
Il primo volto "familiare" in tutto questo trambusto.
Sta lì con dei feriti. Forse è un medico. Almeno c'è qualcuno che può fare qualcosa, perciò decido di darle una mano.


Camminando verso di lei mi accorgo dell'aborigeno che aveva rallentato la coda all'imbarco.
Sembra aver perso qualcosa. "Ti serve una mano? Cosa stai cercando?" gli domando, ma ci credo poco che le mie parole gli siano arrivate in mezzo a tutto questo casino...
Mi rimetto in cammino.
Arrivata nei pressi della donna mi fermo un attimo a guardare la scena.
Esito.
Non ho alcuna cognizione medica o cose del genere, ma non servirebbe a niente starsene seduti col culo sulla sabbia a guardare.
"Posso essere d'aiuto?" le domando.

Sto sollevando un pezzo di lamiera abbastanza grosso quando mi pare di sentire una voce femminile dirmi qualcosa, ma non ci giurerei.

Dopo un po' mi volto e vedo la rossa, quella che ha fatto tante storie alla partenza, (Alice) andare verso il gruppetto della bionda. (Agda)

Matt ha scritto:

"Ehi!" figurati se mi vede subito... "Ehi, dico a te, James Brown!"


"Ehi! Li cerchi dopo i bonghetti, amico...c'è una bambina qui sottooouff....vieni subito...arghhhh....vieni subito qui a darmi una mano, Cristo SANTO o giuro che dopo vengo a spaccarti la FACCIA!"

Riconoscerei quella voce ovunque dopo averla sentita sbraitare per ore in quel cazzo di aereo.

Batman chiama Robin per farsi aiutare a spalare merda, è arrivato anche il mio turno di fare l'eroe. Chissà, magari lì sotto c'è anche il mio marsupio.

Corro verso Matt, dicendogli "James Brown era negro, caro il mio Tex Willer.. vediamo di darci da fare."

Tento di aiutarlo a spostare la lamiera. [Doti Fisiche: 7]

Lei non è messa male come probabilmente crede.
Lui ha qualche ferita e qualche contusione ma sta bene.

Lei guardava un film che non mi piaceva, se non erro uno con Meg Ryan.
Lui leggeva su Zarathustra e a giudicare dal modo in cui era scritto, penso si trattasse di quello di Nietzsche, non quello di Schopenhauer.

Lei era un po' fuori dal mondo.
Lui aveva paura di volare.

Ora sembrano molto più "persone" di quanto prima non sembrassero "gente".

Ora Sono confusi, deve essere il loro primo disastro aereo.

Qui servono solo le parole, devo convincerli che va tutto bene e, almeno per loro, non sarebbe una bugia...

Sono arrivato vicino a loro e una parte di me avrebbe preferito tirare fuori qualcuno da qualche maceria...

Cerco davvero di essere convincente ma so che mi viene lo stesso tono di un Sergente dei Marines.

Mi avvicino alla ragazza e cerco di entrare bene nel personaggio.

"Hey... Hey, non stai male sai? Sei solo confusa... non sei ferita e stiamo tutti bene... Yassir! anche tu, sei solo contuso... hai ferite leggere sei solo shoccato... rilassati, c'è un medico lì... andrà tutto bene... riesci a sentirmi?"

So di essere stato delicato quanto una crocifissione.

Mi assicuro che siano in grado di rendersi conto che stanno bene e lo faccio in fretta. Texas pare che abbia bisogno che gli si ricambi il favore.

Diario di Yassir Francois De Biran

12 Giugno 2007 7 minuti e 43 secondi

Sono vittima della più banale trama hollywoodiana del XX secolo.
Lui è davanti a me, non ha nemmeno un graffio, come se fosse troppo in gamba anche per questo, pronto a salvare la fanciulla in pericolo, poi seguiranno scena d'amore e titoli di coda.
Mi chiedo come mai non abbia mai pensato di fare palestra, e subito dopo mi rendo conto di non aver mai pensato neanche di poter restare vittima di un disastro aereo.
La sua reazione è meno eroica di quanto mi aspettassi, più da duro dal cuore tenero, ma fa comunque il suo effetto.
Per un attimo riesco ad analizzare la situazione, ed a rendermi conto che forse non è ancora giunta la mia ora.
Gli parlo in tono amichevole come per cancellare qualsiasi brutto ricordo.
Quando apro la bocca la mia lingua è di colore rosso arterioso, mentre il mio alito è di chi ha mangiato carne cruda:
"Gregory?, ti chiami Gregory giusto?. Io credo di stare bene, ma temo che la ragazza sia svenuta forse ha bisogno di cure".

Il ragazzo di colore crede di stare bene e questa è una buona cosa.

La ragazza non quasi non è ferita ed è priva di sensi. Anche questa è una buona cosa.

Appoggio un ginocchio a terra per avvicinarmi.

Citazione :

Gregory?, ti chiami Gregory giusto?. Io credo di stare bene, ma temo che la ragazza sia svenuta forse ha bisogno di cure

Gregory, dice. Ricorda il nome che gli ho detto quando ci siamo presentati. Terza cosa buona.

Tutto quello che sto facendo non ha alcun senso e non ho intenzione di interpretare questo personaggio ma ora sembra l'unica cosa da fare.

"Greg, sì... mi chiamo così..."

"Ora ascolta, Yassir, la ragazza ha solo qualche graffio, è svenuta per lo shock... voglio che tu le stia vicino e che la tranquillizzi quando riprenderà conoscenza... ce la farai, vero?"

Mi sollevo.

"Sono certo di sì."

Comincio a correre prima che lui possa controbattere.

Al Texano serve una mano, vado da lui mentre mi guardo intorno.

*Sigh...sigh...*
"Aiutatemi...sono qui!!"

Mi tireranno fuori da qui. Mi salveranno...non è vero?
Fa caldo. E il signore mi stringe.

*Sigh Sigh*

Ho paura. Perchè nessuno mi sente?

Prendo l'aria e apro la bocca. "AIUTOO!" Grido. Ma non sento la mia voce.
Mi fa male qui.

Citazione :

"Tesoro? Ascoltami...è tutto okay..."

Muovo la mano. Riesci a vedermiiii? SONO QUI!!!!

Citazione :

"...è arrivata la tua tartaruga ninja..."

*Hihi* Il signore mi fa ridere. Anche se sto piangendo.
Eppoi le tartarughe ninja sono per i bambini maschi. Non mi piacciono.

Citazione :

"che ti tirerà FUORI..." urlo, più per farmi sentire da chi mi sta intorno che da lei.

Non dovrei piangere. Piangere non aiuta...fare aiuta! E' così che dice il fantasmino del mio libro. Quello che papà mi leggeva quando ero piccola.
*Sniff...Sigh* Papà...

Per Matt e Mandawuy:

Citazione :

Matt: [Potenza 2 [+5.D.F.] = 7]
Mandawuy: Tento di aiutarlo a spostare la lamiera. [Doti Fisiche: 7]

Riuscite a sollevare e mantenere il rottame dell'aereo. Tuttavia il vecchio là sotto non sembra essere in condizioni di muoversi.

Diario di Yassir Francois De Biran

12 Giugno 2007 8 minuti e 23 secondi

Citazione :

"Ora ascolta, Yassir, la ragazza ha solo qualche graffio, è svenuta per lo shock... voglio che tu le stia vicino e che la tranquillizzi quando riprenderà conoscenza... ce la farai, vero?"

Le sue parole suonano come di chi è stato interrotto da qualcosa di poco conto.
Gli faccio un cenno di assenso :
"Si credo di farcela"
e lascio che vada a mostrare la sua tutina attillata a qualcun altro.
Penso che dovrei portare via di quì la ragazza.
Mi guardo intorno, cercando con lo sguardo un luogo lontano da questo sfacelo.
I miei occhi si posano sulla fusoliera bianca divelta sulla spiaggia.
Per un attimo mi sembra di vedere ai suoi piedi il capitano Achab che festeggia per aver finalmente ucciso Moby Dick.
Chiudo gli occhi e abbasso lo sguardo, come se da essa stessero davvero uscendo intestina e budella fumanti.
Quando riapro gli occhi sono davanti al volto della ragazza.
Non mi ero accorto di quanto fosse carina, un effetto dello shock.
Di nuovo un ricordo :
Sono di nuovo sull'aereo, Greg è ancora seduto accanto a me, ma il mio sguardo non è su di lui.
Una giovane donna è alla mia destra.
Sta guardando un film francese, mi guarda e mi fa un dolce sorriso.
Grag è al mio fianco ma non nota niente.
D'improvviso ho come la sensazione di aver rotto qualcosa nella trama.
Come di esser il Doctor Octopus che impedisce per l'ennesima volta a spider man di incontrarsi con la bella Mary Jane.
Ritorno alla realtà.
Cerco di sollevarla con le braccia (doti fisiche 2) mentre penso che potrei chiederle di uscire una volta sveglia, magari potrei invitarla a vedere un film francese.
Un sorriso accennato si forma sulle mie labbra e penso che forse dovrei prima scoprire se ci siano dei cinema su quest'isola.

Grazie a me e il texano la lamiera si alza.
Il vecchio lì sotto non se la passa bene, non si muoverebbe nemmeno da qui a mille anni.
Con lo sguardo cerco la bistecca di manzo (Gregory), e una volta trovatolo gli urlo "Hey Capitan America!! Porta via questa gente da qui sotto! Non credo che io e Yosemite Sam qui riusciremo a tenere questa ferraglia ancora per molto!"

Noto con piacere che non c'è traccia del mio marsupio, ma io non mi sento affatto come dovrei.

Almeno lo spero.

Ecco...si alza. Lo stanno togliendo! Si! Sono qui, sono qui!

Non appena la lamiera si solleva, sgattaiolo fuori, e stringendomi alle gambe di Matt riprendo a piangere.

Ho una briciola di donna attaccata alla gamba.
Non sto sudando: brucio cuscinetti di adipe grossi come mushmellon.
Guardo verso l'aborigeno. Trova anche il tempo e la forza di gridare, il cangurotto. Popeye, ovunque tu sia, la squadra dei soccorsi ha bisogno dei tuoi steroidi.

Subito dopo l'esplosione, mi occupo del ragazzo. Non lo interrogo, lo osservo direttamente.

Citazione :

posso esserle d'aiuto?

Osservo la ragazza che si è offerta volontaria (Alice). Ha un volto familiare, devo averla vista a bordo.
Non le rispondo subito. Penso agli altri feriti vicino alla fusoliera, al centro.

"Si...tieni il ragazzo lontano dai guai."

Mi allontano, camminando cautamente verso la fusoliera. Sto ben attenta ad evitare di ferire i piedi, e cerco di evitare incidenti.

Il mio obiettivo è raggiungere gli altri feriti.

Arrivo dal Texano prima che posso, mi rendo conto di aver accelerato il passo quando mi sono accorto che c'è una bambina di mezzo.
Non mi do il tempo per biasimarmi per il mio errore di calcolo sulle priorità...

Citazione :

"Hey, Capitan America!! Porta via questa gente da qui sotto! Non credo che io e Yosemite Sam qui riusciremo a tenere questa ferraglia ancora per molto!"

Sono lì che un tizio di colore sembra dell'opinione d'essere nella posizione di dare ordini e giurerei di averlo visto prima usare il suo tempo a cercare qualcosa tra i resti piuttosto che ad aiutare i feriti.

Non mi sento sicuro a fargli tenere quella roba, sembra troppo pesante e non so quanto possano durare... ma visto che non sembra il momento per dare spiegazioni uso tutta la cortesia che riesco a concentrare nel volto e nella voce:

(a Mandawuy)

"Ti ringrazio ma..."

Tengo la ferraglia [Potenza 2 [+5.D.F.] = 7]

"... Credo di farcela a darti il cambio. Trascinali via di lì."

E subito dopo, come a far capire che non c'è abbastanza attenzione da parte mia perché quello che ho iniziato fosse una contrattazione:

(a Matt)

"Allora, Texano, questo mi sembra un buon momento per presentarci..."

Guardo il ragazzo (Gregory) mettersi a reggere la ferraglia e presentarsi al texano.
Magari dopo lo inviterà pure ad un tete a tete.

Lo guardo appena quando gli dico:"Ragazzo, io e Yosemite ce la facciamo a tenerlo, ma non dureremo per sempre. Trascina il vecchio fuorì da lì.."

Poi con un mezzo sorriso:"..Non credo che io ce la farei.."

L'aborigeno si tira indietro e dice che non ce la fa.

Non ho capito per quale motivo... forse il vecchio è conciato troppo male, forse lo Yothu Yindi non vuole responsabilità, fatto sta che visto che le sue palle non hanno intenzione di girare sulla roulette, devono farlo quelle di Greg e Greg non sarebbe il tipo da fare nemmeno la metà di questo.

Così, mentre mi stupisco della pazienza e della comprensione che sto simulando, mentre mi chiedo perché non gli abbia fatto prendere almeno aria ad una rotula, tiro fuori prima la bambina e poi il vecchio da lì sotto.

Continuo a sostenere il peso.

Citazione :

"Allora, Texano, questo mi sembra un buon momento per presentarci..."

Devo ringraziare il debito d'ossigeno: risparmio l'ironia e vado subito al sodo.

"Mmm....ttt...."

Devo essermi giocato qualche anno di vita pur di parlare, anche se in malo modo. Ma cazzo, dalle mie parti funziona così: se giochi a fare il duro e mostri le palle, non posso far altro che fare il duro, masticare tabacco e mostrarti le palle.

Citazione :

"... Credo di farcela a darti il cambio. Trascinali via di lì."

Popeye non si fida. Mi sta bene, purché si sbrighino.

Citazione :

"non dureremo per sempre. Trascina il vecchio fuorì da lì.."

Ma no...siamo al campionato delle teste di cazzo. Siamo al circo. In due sosteniamo la lamiera e il nostro compagno dovrebbe tirare fuori il vecchio tra gli appalusi del pubblico. Ma no, i miei due colleghi decidono di rendere il numero più interessante e iniziano a cazzeggiare amabilmente su chi dei due deve prendere il vecchio, mentre persino il mio cappello suda e ha due ernie.Vorrei tanto dire: quando avete finito di stronzeggiare tirate fuori il vecchio, che tra parentesi odio già più di chiunque altro al mondo, e mi fate riposare?

Ma, con sommo sforzo, tutto quello che riesco a dire, non so rivolto a chi o a cosa:

"Ff...ffn...culo...

e poi, come a voler chiarire l'estensione del mio disappunto:

"Ff..nclo...tu..t..tuTTI!"

Per Gregory

Citazione :

tiro fuori prima la bambina e poi il vecchio da lì sotto.

Non appena ti chini per tirare fuori la bambina, ti rendi conto che è già sgattaiolata fuori. Riesci a trascinare via il vecchio, che purtroppo non sembra essere cosciente.

Mi siedo accanto al bambino, e lo abbraccio.
Guardo la donna (Agda) andare via verso la fusoliera.
Quello che voglio per ora è solo un po' di tranquillità per riorganizzare le idee, sono convinta che verranno a salvarci presto...


...ma dove cazzo siamo finiti? Davvero ci troveranno?

Tento di calmare il bambino, gli accarezzo la testa dicendogli che andrà tutto bene.

Sto cercando di convincere più me stessa che lui.

Mi scoppia la testa...la tengo tra le mani, mentre il caos continua attorno a me. Sarei dovuta morire anch'io...ed invece sono qui...e questo posto è l'inferno sceso in terra...

Citazione :

Yassir: "Ehi! , Guardami!, come ti chiami?"

Wo xìng Kei Li...Nimen shì shuí?
Non riesco a fare nulla. Qualcuno si è avvicinato...vuole aiutarmi. Ma non può. Nessuno può aiutarmi...sono sola...

Citazione :

Gregory: "Hey... Hey, non stai male sai? Sei solo confusa... non sei ferita e stiamo tutti bene...

Sono...due uomini.

Citazione :

Yassir: "Gregory?, ti chiami Gregory giusto?. Io credo di stare bene, ma temo che la ragazza sia svenuta forse ha bisogno di cure".

P..Perchè? Cosa?...Cosa...sto facendo...
Tu sei una donna forte, Kelly Yue Lang. E sopravvissuta per miracolo. Adesso devi metterti in piedi. E ricominciare. Come hai sempre fatto dopo ogni caduta...

Alzo lo sguardo. Ho ancora il viso bagnato di lacrime...dei granelli di sabbia si sono attaccati alle mie guance. Li sposto, lentamente, con le mani. Uno dei due uomini è ancora accanto a me.

Citazione :

Yassir:Cerco di sollevarla con le braccia.

"No. Non preoccuparti. Sto bene...riesco ad alzarmi."
Alzo lo sguardo per incrociare il suo...
E'... l'uomo che aveva paura di volare! Chi può dargli torto adesso. Gli sorrido...chiudendo gli occhi e abbassando il capo.

"Sto bene."

La ragazzina è stata più veloce delle nostre chiacchiere, shizza fuori come se avesse anche più spirito di conservazione di noi, sgattaiola via come sorridendo come se avesse davvero capito il miracolo dell'essere sopravvissuti a 'sta roba... anche questo lo fa meglio di noi.

Poi tiro fuori il vecchio, è privo di sensi.

Mentre lo faccio mi rendo conto di quanto abbia dato per scontato che a lui sia andata bene, della risposta automatica all'automatica domanda del mio cervello.

Poi torno al vecchio.

Lui starà bene.

Poi prendo il vecchio in braccio e subito dopo essere caduto di nuovo nel tranello del pensare alla sua giacca, focalizzo di nuovo e lo porto dal medico.

"Porto 'sto tizio dal medico, raggiungetemi appena potete".

Diario di Yassir Francois De Biran

12 Giugno 2007 9 minuti

Sto facendo forza con le braccia quando la donna ha un lieve sussulto.
Le sue mani si portano al viso scostando la sabbia.
Mi dice che sta bene ed inizia a sollevarsi.
Se questo è l'effetto che faccio alle donne non è per niente confortante.
"Sei sicura di farcela?, mi hanno detto che c'è un medico potresti farti dare un occhiata?, oppure potresti aiutarmi a scrivere una e-mail di 248 parole non molto cordiali da inviare alla oceanic".
Gli porgo una mano accennandogli un sorriso:
"Mi chiamo Yassir Francois De Biran e avrei tanto voluto conoscerti in un momento migliore".