Prima Puntata: Episodio Pilota

Avviso

I piloti del volo intercontinentale Oceanic 817 vi ricordano di rimanere seduti e di allacciare le cinture.
Prima di cominciare a giocare non dimenticate di dare un'occhiata alla vostra Scheda nella sezione "Stati Alterati" (tenete presente, prima di iniziare a postare, se il vostro personaggio ha subito ferite, se è sotto-shock o affaticato, questo potrebbe influire sulle vostre dichiarazioni/azioni) e di controllare quali sono gli oggetti in vostro possesso attualmente (potreste scoprire di aver bisogno di qualcosa che è a portata delle vostre mani!).

Fatto questo, verificate la vostra posizione consultando le sezioni delle Locations (L'Isola).

Perfetto, siamo pronti. Il comandante augura a tutti buon viaggio e grazie per aver scelto l'Oceanic 817.

I Personaggi Presenti

In questa Location, sono presenti:

- Alex Shyld
- Brian William Spencer
- Joseph Cohen
- Sarah Jennifer Reed

Buon gioco a tutti.

Persino il rigoglio della vegetazione tropicale è stato brutalmente violato dall'impatto dello scafo dell'aereo.
Parti di questo, giacciono abbandonate tra le fronde fitte degli alberi e gli alti cespugli.

Alcune macerie, e i più disparati oggetti fuoriusciti dai bagagli dei passeggeri, sono disseminati sul terreno.
Vi sono almeno una decina di corpi che giacciono senza vita al suolo nel raggio di una ventina di metri. Alberi divelti e fronde spezzate sono ovunque.

Una coppia di sedili dell'aereo, con sopra ancora i suoi passeggeri, privi di sensi, è incastrata a circa sei metri dal terreno, su di un grosso ramo che non reggerà a lungo. Una donna anziana, seduta a terra si regge la testa, tiene gli occhi chiusi e non pare riuscire a rialzarsi.

Un uomo con indosso un completo blu scuro, si trascina carponi. Ha abrasioni su tutto il volto e le braccia, e sembra che qualcosa di metallico fuoriesca dalla sua schiena.

Un'altro uomo, più giovane, ha parte dei vestiti buciati, e rantola, incapace di respirare. Infine una giovane donna è stesa supina a terra, la sua gamba sinistra è completamente spezzata, ne fuoriesce il femore, sta perdendo molto sangue e ripete ossessivamente un nome di uomo.

Si nota del fumo provenire dalla spiaggia, e si sente un rumore molto forte di motore ancora acceso, come se qualcosa laggiù stesse surriscaldandosi e probabilmente fosse sul punto di esplodere. Le grida provenienti dalla spiaggia e dalla zona dove con maggiore probabilità si trova lo scafo dell'aereo, sono disperate. Da qualunque direzione si odono accorate richieste di aiuto, pianti e lamenti.

"...chard..."
Ovattato, mi giunge questo suono alle orecchie.
E' come un richiamo lontano...ma non riesco a capire cos'è.

"...ichard..."
Continua, insistente, ritmico. Ogni secondo riesco a coglierlo meglio. Ad aggrapparmici. Dove mi trovo?

Come Euridice seguo quel suono, mi ci faccio tenere per mano, come fosse il mio Orfeo.
E lui, stavolta, non mi tradisce...mi conduce fuori...

"RICHARD!"

Apro di colpo gli occhi. Una luce bianca filtra attraverso degli alberi.
Muovo lentamente la testa e gli occhi attorno a me.
"Oh mio Dio!" Esamino il mio corpo, meticolosamente, prima con lo sguardo e poi al tocco. "Oh mio Dio..."

Sono viva...

Mi metto a sedere.
Una donna, a pochi metri da me, giace stesa, schiena a terra. Ha del sangue che le fuoriesce dalla bocca e da una ferita alla tempia. "Richard" continua a chiamare. Sembra che concentri tutta la sua forza in questo nome...muove piano la testa, ma ha gli occhi chiusi e dà l'impressione di non riuscire a sentire...sposto il mio sguardo sul suo tronco e noto che ha una gamba spezzata. L'osso è fuori per metà, e la ferità è piena di sangue.
Accanto a lei, un salvagente mezzo sgonfio a forma di papera, il cui becco sembra inclinarsi in un sorriso beffardo.
Mi porto le mani al viso, per coprire la bocca. Come per fermare il grido soffocato del mio cuore...ma dalla mia bocca non esce suono.

Devo muovermi.

A fatica mi alzo. Mi sento pesante e la testa mi gira. A tratti continuo a sentire ovattato, e ciò che adesso si presenta al mio sguardo e alle mie orecchie è uno scenario ancora più catastrofico.

Vi sono corpi ovunque...sangue ovunque. Urla stridenti e pianti, straziano i miei timpani...

"Richard..." continua a ripetere la donna.
Mi ci avvicino. Inginocchiandomi accanto a lei, le carezzo lentamente la fronte.
"Calmati...non preoccuparti..."
Si aggrappa alla mia mano con forza. Il suo respiro sta diventando sempre più affannato. Non sembra sentirmi.

Giro la testa e grido: "Qualcuno mi aiuti! C'è un medico qui?"
Ma alle mie grida, fanno eco solo altri lamenti.

Torno a guardare la donna e mi ripeto...
Respira. Respira. Chiudi gli occhi e respira.

Silenzio cinguettii e raggi di sole accompagnano il mio dolce risveglio tra la natura verde e rigogliosa.

Ecco.

Sono morto.

Di certo non me lo aspettavo... non la morte... il risvegliarsi in paradiso.
Paradiso... come ci sono finito? forse la mia ultima santissima e, sinceramente, più bella bestemmia a cui ho dato vita prima di morire, avrà risvegliato in Dio il desiderio di parlarmi faccia a faccia.

O forse è l'inferno.
E dove sarebbero le fiamme? Ah, si. Eccone alcune... un albero in fiamme, si.
Mmm... alberi distrutti, cadaveri appesi come palle di natale, urla e rumori sinistri, un cadavere sulle mie gambe... beh, tutto sommato potrebbe anche essere l'inferno.

Che cazzate.
Tento di alzarmi.
Mastico un "Argh"
Un taglio chiama la mia attenzione sull'addome.
Mi guardo intorno. Altri feriti... mai che ci fosse un medico quando serve.
Cerco di capire l'entità della ferita all'addome.

Ricambiando la stretta della mano della donna, le sussurro all'orecchio:

"Coraggio...guardami, cerca di calmarti, respira...piano...Mi..mi chiamo Sarah..."
[Empatica: 4; +6 D.S. = 10]

"Adesso, cercherò qualcuno che vada trovare un medico. Non muoverti di qui..."

X Sarah:

La donna sta calmandosi, inizia a respirare...non ha ancora forza per parlare.

Citazione :

Adesso, cercherò qualcuno che vada trovare un medico. Non muoverti di qui..."

Ti fa segno di sì con la testa, rilassandosi...

Mi tocco la ferita.
Maledizione. Devo alzarmi, devo trovare qualcuno che possa aiutarmi... Perché? Che sia lui a trovarmi.
Sono ferito, meglio non muovermi. Sono al sicuro, qui. Mi basterà aspettare con calma che qualc...

TUMP.

Uno schianto di qualcosa. Si. Non lontano da qui.

Devo muovermi da qui. Non sono al sicuro. Non voglio che qualcosa mi si schianti addosso.
Quel cadavere mi sta ancora addosso. Sembra stia comodo.
Lo sposto e mi alzo.
"Con permesso."

Santa merda. La situazione vista dal basso era meno apocalittica.
Ci sta quella tipa che... argh... e poi quello che tiene... brrr... no, no... non mi dire che quello ha... uch...
Non posso aiutarli, non sono un dott...
Guardo in alto ditratto da qualcosa.
... e neanche un pompiere.
"Hey, tutto bene lì sopra? Siete ancora vivi?"

Citazione :

"Hey, tutto bene lì sopra? Siete ancora vivi?"

In piedi, mi volto verso la provenienza della voce...ad una decina di metri da me.

"Hey tu...sei ferito?" gli dico avvicinandomi.

Apro gli occhi: il cielo è sereno, ma quello che sento è il macello.

Mi alzo: quello che vedo è pure peggio.

Corpi maciullati, sangue a profusione, denti; c'è mezza mascella qui terra.

Dov'è la mia bambina?

Mi incammino come uno zombi, tra i corpi dei feriti e di quelli meno fortunati, cercando Darcy.

Una bella ragazza sta recitando la sua piccola parte in questo scenario apocalittico, aiutando una povera signora a calmarsi.

- C'è un medico qui? - Alla sua domanda giro la faccia imbarazzato, come quando vuoi evitare lo sguardo di chi ti chiede gli spiccioli sotto la metropolitana.

Ma il suo è un ottimo esempio, decido di seguirlo e giocare il mio ruolo.

Poco distante c'è un ragazzo (Alex) che sembra ferito. Si guarda attorno spaesato. Lo raggiungo, e gli metto la mano sulla spalla.

- Sta' tranquillo. - gli dico. [Empatico: 10]

Mi volto verso la ragazza e con tranquillità indico l'addome.
"Beh, si. Spero che tu sia una dottores..."
Una mano sulla spalla richiama la mia attenzione.

Citazione :

- Sta' tranquillo. -

Lo scruto per un attimo e poi dico.
"Mi dica che può evitare il rigetto verso l'esterno del mio intestino. Questo mi tranquillizzerebbe molto."
Guardo di nuovo verso l'alto e tornando alle due figure, prima che possano rispondere, dico:
"Lasciate stare, non pensate a me, ci sono persone in condizioni peggiori. Inoltre qualcuno deve occuparsi di loro."
Con un cenno del capo indico i sediolini.
Cerco una pietra o qualcosa di piccolo da tirare verso i passeggeri sui sediolini in alto.

Il ragazzo sembra a posto.

- Sì, conosco il modo: trattenere il respiro. -

Guardo nella direzione che m'ha appena indicato.

Chiudo gli occhi, sussurro una preghiera, un nome sacro. Poi, di nuovo al giovane:

- Che cerchi? -

- Potresti sempre urlargli. Ma dubito che serva a qualcosa, con questo casino. Vivi o morti hanno delle ferite evidenti: prenderli a sassate mi sembra un po'... avventato. -

- Perché non accumuliamo un letto di foglie per attutire la loro caduta, invece? -

"Che?" Cruccio lo sguardo.

Trovate un paio di pietre abbastanza piccole, inizio a tirarle verso le persone sui sediolini in alto.

Il ragazzo, in evidente stato di shock, prosegue il suo folle tiro al bersaglio col morto.

Io, nel frattempo, inizio ad accumulare il fogliame, che per fortuna non manca in questa zona.

Non sarò in grado di salire fin lassù a prenderli, alla mia età, ma di sicuro possiamo trovare il modo di tirarli giù.

Maometto, montagna, eccetera.

Egoisticamente, mi ritrovo a immaginare uno scenario in cui questa gente è evidentemente morta: di sicuro mi risparmierei la fatica e l'imbarazzo di non riuscire nell'intento di salvarli.

Per Alex:

Citazione :

Trovate un paio di pietre abbastanza piccole, inizio a tirarle verso le persone sui sediolini in alto.

Una delle due pietre ricade poco distante da te e Sarah, mancandovi per poco. L'altra colpisce il retro di uno sei due sedili, producendo un lieve movimento, accompagnato da uno scricchiolio. I due passeggeri non accennano a muoversi.

Presumi che continuare a lanciare oggetti in quella direzione, prima o poi, produrrà la caduta del ramo e dei sedili.

Fisso dapprima lo sguardo sulla ferita all'addome del ragazzo (Alex), poi negli occhi dell'uomo al suo fianco.
Un' altro intero...meno male.
"Qualcuno deve trovare un medico, se ancora ne esiste uno. Ci sono troppi feriti, io...io non sono un medico, non so cosa fare!"

Ho le mani fredde.

Citazione :

Trovate un paio di pietre abbastanza piccole, inizio a tirarle verso le persone sui sediolini in alto.

"Hey...fermati!!! Saranno più di sei metri e quel ramo non mi sembra in grado di reggerli a lungo!" Accompagno le mie parole con un'occhiata preoccupata alla situazione sopra le nostre teste.

Rimani calma, devi rimanere calma. Chi lo sa se anche a lui è mai capitato di doverselo ripetere...

Citazione :

Una delle due pietre ricade poco distante da te e Sarah, mancandovi per poco. L'altra colpisce il retro di uno sei due sedili, producendo un lieve movimento, accompagnato da uno scricchiolio. I due passeggeri non accennano a muoversi.

"Ha ragione lui" (guardo verso Joseph) "dobbiamo trovare qualcosa che attutisca la loro caduta...ma..." Mi fermo, guardandomi attorno come in cerca di qualcosa in particolare..."Ci vorrebbe un telo, o una coperta...o qualcosa del genere. Potremmo tenderla e far si che il loro atterraggio sia morbido...inoltre..."

Mi alzo in piedi.

"Ci sono troppi feriti sotto di loro. Dobbiamo spostare quelli meno gravi ed allontanarli prima che quel ramo ceda!"

Sento delle voci vicine. Non sono familiari: resto dove sono.

Ma dove sono?
Sono vivo?

Spero che il supplizio sia terminato: se questo è un Limbo, voglio restare qui. Non voglio combattere, voglio abbandonarmi all'oblio.

[Sono esattamente sotto agli uomini precipitati sull'albero, in stato catatonico.]

Bella idea mister cecchino.
"Niente da fare, c'è troppo vento."
Vento? Certo... un uragano.
"Emh... e poi ho uno squarcio che non mi permette di concentrarmi."
Meglio.
"L'idea di attutire la caduta potrebbe essere valida, ora. Ma ci vorrebbe tempo per raccogliere tonnellate di foglie. Un telo o una coperta chi la reggerebbe? Potremmo usare i co..."
Hey, hey, hey. Che sto dicendo.
...
Ma chi se ne fotte.
"... i corpi dei morti."

Citazione :

"Ci sono troppi feriti sotto di loro. Dobbiamo spostare quelli meno gravi ed allontanarli prima che quel ramo ceda!"

Ma questa ha la fissa della crocerossina?
Taccuino con penna o matita quindi presumibilmente quella è una macchina fotografica. La situazione non la manda nel panico quindi ha vissuto situazioni pericolose ma è troppo giovane per essere stata in zone di guerra. Vuole sentirsi utile a tutti i costi.
Bella ragazza, in ogni caso. Il fidanzato non era sull'aereo...
A pensarci prima non dicevo la cazzata sui corpi.
Esordisco in maniera concitata: "Hai ragione, dobbiamo fare in fretta, il ramo potrebbe cedere da un momento all'altro."
Clap, clap, clap.
Attendo che cominci lei a fare qualcosa e poi la seguo.

Mi volto di scatto in una direzione.
Fragorosa come sempre. Irruenta con la stessa frequenza.
Una esplosione di grande portata. Una soltanto. Una.
Probabilmente un motore...

Il fragore dell'esplosione mi sorprende. Porto istintivamente le mani alle orecchie, incurvando leggermente la schiena.

E' successo poco lontano da qui.

Il cuore mi batte ancora all'impazzata. E' stato come se in un solo istante avessi percepito tutte le coscienze delle persone in questo luogo ammutolirsi...ed il tempo si fosse fermato. Nessun lamento, nessun altro pianto, nè grida.

E senza che me ne rendessi conto, sono finita sulle ginocchia, mani a terra. Il mio sguardo perso nel vuoto ha incrociato per un attimo quello di un uomo, rimasto immobile, disteso a pochi metri da me. Sembra respirare...Quando si è svegliato? Perchè non si è mosso? E' stato come se non avesse percepito il frasuono...

Mi ci avvicino, lentamente. Il suo sguardo è ancora fisso...perso chissà dove...

"Hey...hey...tu...mi senti? Hey!!!" (verso Brian)

E' sotto shock. Ma non può rimanere qui.

"Hey" gli dico "mi ricordo di te...sull'aereo io...ti ho visto seduto, e poi, ci siamo incontrati fuori alla toilette, ricordi?
...Hai detto qualcosa a proposito del sapone...Ewan!Ewan! Si è così che ti chiami!"

Le parole sono uscite dalla mia bocca velocemente, forse troppo.

Cerco di fissare i suoi occhi nei miei: "Ascoltami, Ewan...devi rialzarti, ce la fai?"

[Empatica: 4; 6 D.S. = 10]

"Coraggio, appoggiati a me."

[Friendly Face: 3; 6 D.S. = 9]

Gli porgo la mano...

Le do una mano a sollevarlo.

[D.F. = 5]

Per Sarah:

Citazione :

Cerco di fissare i suoi occhi nei miei: "Ascoltami, Ewan...devi rialzarti, ce la fai?"

[Empatica: 4; 6 D.S. = 10]

"Coraggio, appoggiati a me."

[Friendly Face: 3; 6 D.S. = 9]

Gli porgo la mano...

Noti che inizia a ricambiare il tuo sguardo, sembra star tornando in sè.